11 Agosto 2018
Un’opera difficile da classificare, non – certamente – un film di fiction ma neppure un documentario. Indubbiamente GRANDE CINEMA.
Dopo il successo di critica di The Deserted (2017) – con il quale ha tenuto a battesimo la neonata sezione Venice Virtual Reality, quale primo grande Autore a confrontarsi apertamente con la realtà virtuale – Tsai Ming-liang tornerà, quest’anno alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, col suo nuovo progetto: Ni de lian (Your face).
È l’ottava volta che il Maestro taiwanese è invitato al Lido a presentare, in prima mondiale, i suoi (capo)lavori. Nel 1994, il suo Vive L’Amour vinse il Leone d’Oro mentre, nel 2013, Stray Dogs il Gran Premio della Giuria.
The Deserted – dove la realizzazione di un universo a 360°, aveva, di fatto, reso irrilevante il concetto tradizionale di composizione dell’inquadratura – aveva fatto nascere in Tsai Ming-liang un forte desiderio di girare un film interamente composto di primissimi piani. Primissimi piani di visi umani che per il regista “sono forse le immagini più belle che si possano ammirare sul grande schermo ed anche le più difficili da girare.”
Ne è uscita un’opera difficile da classificare, non – certamente – un film di fiction ma neppure un documentario. Indubbiamente grande Cinema.
Sono stati necessari due mesi al regista – con l’aiuto del direttore della fotografia Hsiao-gu – solo per per trovare, per strada, i visi giusti: interessanti, affascinanti o singolari. Ognuno di essi è poi passato sotto la sua lente, illuminato con precisione ed inserito in una scenografia, in composizioni di squisito gusto.
Tutto il film è composto dei grandi primi piani delle loro facce. Tra queste ovviamente non manca quella di Lee Kang-sheng, il suo attore feticcio. “Per più di vent’anni, il suo volto è il mio film” dice, con amore, sorridendo, Tsai Ming-liang.
Ni de lian (Your face) può, inoltre, vantare la collaborazione del grande compositore giapponese Ryuichi Sakamoto , che ne ha curato la colonna sonora. Era da Rebels of the Neon God (1992) – suo lungometraggio d’esordio – che Tsai Ming-liang non utilizzava nei suoi lavori colonne sonore ‘tradizionali’. Il regista ha infatti dichiarato: “se non fosse stato per l’incontro fortuito, l’anno scorso, sulla spiaggia del Lido, con Sakamoto, è molto probabile che i miei film non avrebbero mai più avuto una colonna sonora”. Ed ha aggiunto: “La mia collaborazione con Sakamoto è stata una vera avventura, sia eccitante che piacevole”.
Il film è prodotto da Homegreen Films Production
MV